Tutto, in questa gara di ciclismo estremo downhill, risulta essere fuori dal comune. Tanto per cominciare, ci sono 139 concorrenti, lanciati a ben più di 100 Km/h dalla cima di un ghiacciaio in mezzo alle Alpi svizzere, senza particolari riguardi verso le più stringenti regole del senso comune. Perché si tratta di un percorso dominato dalle nevi e dal ghiaccio, che sarebbe decisamente più adatto all’impiego di un paio di sci o del sempre più amato snowboard. Per non parlare poi di come, tra curve mozzafiato, ripidi strapiombi e discese infinite, incombono i duri tronchi delle conifere sempreverdi, silenziosa minaccia verso chi dovesse malauguratamente sconfinare fuori pista. Soltanto un vero temerario potrebbe azzardarsi ad affrontare una tale sfida. Come Andreas Tschanz, colui che generosamente ci permette di osservare in prima persona la lunga sequenza di questa elettrizzante esperienza, con la registrazione effettuata durante la scorsa edizione del Glacierbike di Saas-Fee, sulle pendici del picco di Mittelallalin. La resa finale è davvero qualcosa di speciale: in parte grazie ad un qualche tipo di software di stabilizzazione, ma anche per via dell’assenza di un significativo numero di sobbalzi, pare di trovarsi all’interno di un fantascientifico simulatore virtuale. Basta poco per immaginarsi al suo posto, sentendo il vento del mondo che si ritrae ai lati degli spericolati cavalieri del manubrio e della sella imbottita. Anzi, vien quasi voglia di buttarsi giù dietro a lui…