E’ sempre stata una questione tecnologica… In fondo è chiaro che per chi realizza un videogioco le armi da fuoco siano semplici. Un lampo, un botto, l’effetto del colpo di pistola sui muri, sulle cose, sui nemici. Nessuna animazione per le parti coinvolte tranne quella implicita del dito sul grilletto ed una semplice ragdoll automatica della vittima che cade a terra. I migliori shooter online di tutti i tempi hanno mantenuto le cose semplici e a buon merito si sono costruiti un seguito tra i più grandi dell’industria su PC e console. Ben diverso è dover rappresentare le gesta di un cavaliere medievale in battaglia: una spada non colpisce come una mazza o un’alabarda, per non parlare di tutte le complesse dinamiche di parata con scudi, finte, contrattacchi e la difficoltà di avere un netcode tanto efficiente da gestire collisioni e movimenti ravvicinati. Per questo forse da quando esiste il multiplayer online spariamo a tutti e tutto, ma di spade ne abbiamo impugnate ben poche; con la possibile eccezione di quelle laser (licenza di Star Wars permettendo). Si può dire tuttavia che in tempi recenti abbia iniziato a soffiare il vento del cambiamento.