“Mai più!” disse Bernhard. Vivere con i bestioni a due zampe, accettare le loro regole ha certamente alcuni lati positivi. Abituato a rischiare la vita in città, tra alti palazzi e sfreccianti automobili, per lui avere il cibo pronto è un grosso passo avanti. Ogni mattina, i suoi gentili carcerieri vengono a salutarlo nella gabbia, lo accarezzano e rivolgono al suo indirizzo complimenti e moine. Talvolta, quando Bernhard dimostra chiaramente di desiderarlo, gli offrono anche il gradevole lusso di un bagno in acqua tiepida, limpida e rilassante. Poi, a metà giornata, inizia la parte di cui nessuno gli aveva mai parlato. Lui, infatti, ricorda chiaramente le parole di Douglas il Piccione, anziano abitante della piazza centrale “Ho sentito dire che in gabbia nessuno ti scaccia, non ti maltrattano e puoi dormire quanto ti pare.” Diceva, due giorni prima di finire sotto un tram. E così, Bernhard scelse spontaneamente di recarsi al Laboratorio, tempio scientifico degli esseri bipedi, signori indiscussi del pianeta. “Mai più!” disse, mentre per l’ennesima volta si ritrova, suo malgrado, ad affrontare un complesso esperimento. Cosa avranno pensato i loro enormi cervelli questa volta? Dannati scaltri individui. Il cibo si trova in una scatola, dietro robuste sbarre di legno “Ummm” Bernhard tenta invano di raggiungerlo. “No! Serve uno strumento!” Appeso per un filo a un alto ramo, messo un pò da una parte, scorge improvvisamente un semplice bastone. “Ci sono!” Compiuto l’agile balzo, impugnato l’oggetto familiare, di nuovo fallisce nel guadagnarsi il cibo… Perché con sua somma delusione la pillola di carne, stavolta, l’hanno messa troppo in là. Dev’esserci un passaggio successivo. Bernhard aguzza l’ingegno…