Dietro ogni eroe c’è molto spesso un grande fabbro, ingiustamente dimenticato dai menestrelli e dalla storia. Praticare la forgiatura del metallo è un’arte antica e sofisticata, che richiede sapienza tecnica e una significativa esperienza. Eppure, le più grandi spade dell’epica leggendaria sono strumenti magici senza un chiaro artefice, comparsi misteriosamente dalle profondità di un lago o ricevuti in dono per l’intercessione di un’entità sovrannaturale. Perché, viene da chiedersi, il sapere artigianale non colpisce la nostra fantasia? Forse ci manca un’antonomasia di categoria, un costruttore di armamenti che possa considerarsi degno di Beowulf, Re Artù, Sigurd, l’Orlando furioso ed Elric di Melniboné. Sarà anche ora di cominciare a cercarlo. Fortunatamente, la TV americana d’intrattenimento riesce a rendere spettacolare qualsiasi mestiere: abbiamo avuto programmi di successo relativi all’abbellimento delle automobili, sulla gestione di un banco dei pegni e di un allevamento di coccodrilli… Da oggi, grazie al produttore per il Web Break Media, potremo anche seguire un vero fabbro mentre lavora nella sua officina. Questo è Tony Swatton, l’esperto proprietario di Sword & Stone, mentre s’impegna a dare forma fisica ad una delle spade più famose del mondo moderno: l’arma di Finn, il guerriero bambino del surreale mondo di Ooo, buffo protagonista a cartoni animati di battaglie incredibili, sterminate fan-fiction e innumerevoli cosplay.
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Un bracciale che sostituirà la tastiera e il mouse
Superato lo scoglio del calcolo, raggiunto da tempo l’ideale realismo grafico, realizzata la perfetta comunicazione viviamo ormai nell’epoca delle interfacce. PC, tablet e cellulari potrebbero risolvere ogni tipo di problema, eppure mancano di un reale senso empatico. Non esiste al mondo un dispositivo in grado di capirti e interpretare le domande poste in base al contesto, come il computer di bordo di un’astronave di Star Trek, risolvendo con senso d’iniziativa le questioni della nostra vita quotidiana. Almeno non senza che sia prima tu a comprendere il suo complesso e stratificato funzionamento, trovando il modo giusto di esprimere il tuo bisogno.
Limite che non sembrerebbe avere, in linea di principio, il sistema dotato del bracciale MYO. Indossandolo semplicemente sul tricipite, come un iPod da podista, dovremmo avere una precisa lettura in wireless dell’attività elettrica muscolare, finalizzata all’interpretazione digitale dei nostri gesti più spontanei e naturali. Si tratta del prodotto di una nuova startup tecnologica, attualmente in fase di prenotazione per la cifra di 149 dollari. Che promette di far succedere le cose a schermo muovendo le dita della mano, ma in funzione degli stessi impulsi partiti dal nostro cervello. Ovvero con una rapidità praticamente subliminale e, almeno in teoria, affidabilità senza precedenti.
Sgommando al millimetro con macchine telecomandate
Per quanto siano abili e preparati, non tutti gli assi del volante possono fare drifting. Servono anche un certo istinto e la mentalità allenata di chi è portato all’improvvisazione. Una dote che traspare facilmente dall’originale approccio della community DRIFT44 verso questo sport, qui reinterpretato con rigore ma in scala assai più ridotta: usando tavoli, cortili, davanzali e scalinate questi ragazzi proiettano le loro automobili radiocomandate a velocità proporzionatamente elevate, effettuando figure e parcheggi al limite del possibile.
Mentre si sbanda sulle curve di un sinuoso circuito improvvisato, calibrando i giri del motore con attenzione per mantenere il prezioso sovrasterzo, basta poco per finire fuori gara. La spettacolarità di questo tipo di competizioni nasce proprio dal senso di precarietà che sono in grado di trasmettere agli spettatori. La fisica inerziale che governa un’auto lanciata di traverso, liberata temporaneamente dalla sua naturale trazione, è un fattore ipotetico e incostante, sempre pronto a sottrarre ogni parvenza di controllo dalle mani del pilota. Benché non venga corso alcun reale rischio nel corso di questa esibizione, ciò non toglie alcun merito alle abilità coinvolte, nonché alla creatività mostrata nelle assurde situazioni proposte e nel montaggio dal ritmo sincopato e coinvolgente. Il video, trovato sul canale di YouTube VidzCreative, mostra in sequenza la serie più riuscita dei loro molti esperimenti.
Una gomma a terra non fermerà gli stuntmen sauditi
Questo gruppo di stuntmen dell’Arabia Saudita, avviati in tutta tranquillità verso una scampagnata in jeep, fondamentalmente non stavano facendo nulla di trascendentale. Conversando amabilmente, si erano sdraiati al sole e fumavano un pò il grosso e sfavillante narghilé. Naturalmente, le ultime due attività avrebbero la fondamentale caratteristica di esprimersi al meglio non tanto negli spazi chiusi e stretti di un’automobile in movimento, quanto a lato della strada o comunque all’aperto. Qualora si abbia invece una tremenda fretta, e non volendo assolutamente rinunciare al proprio comfort di viaggiatori, idealmente si dovrebbe per lo meno disporre di un’auto cabriolet. Beh, a guardare il loro video ci sarebbe un’altra soluzione… Basta avere un buon senso dell’equilibrio e una lunga strada diritta innanzi a se. Guidando su due ruote tutto diventa possibile, persino aprire lo sportello del lato passeggero e ritrovarsi d’improvviso i privilegiati possessori del balcone su ruote più veloce e tendenzialmente instabile al mondo. Giunti a quel punto, anche dovendo cambiare una gomma, perché fermarsi?