Il gesto gentile del cagnolino disegnato

Omelette

Potrebbe dirsi la cosa più graziosa dell’anno, anzi perché no, di sempre. Questo brillante corto, disegnato attraverso l’uso di pochi e armoniosi colori, animato con uno stile semplice eppure estremamente personale, racconta la storia tenera di un cagnolino tondeggiante, probabilmente un bulldog francese, che aiuta il suo stanco padrone a prepararsi un’omelette. Si tratta della nuova creazione di , studentessa del California Institute of Arts. La forza espressiva della scena, commovente nella sua spontaneità, nasce proprio dalle sue varie possibili interpretazioni: l’argomento principale sembrerebbe essere l’amore di un cane per il suo proprietario; ma potrebbe anche trattarsi di una metafora per il bisogno di assistenza che si ha in un momento difficile della propria vita; o ancora, semplicemente di un racconto pseudo-avventuroso su di un tema classico, quello dell’animale domestico che assume, di nascosto e per brevi periodi, caratteristiche che sarebbero prettamente umane. In molti conoscono la condizione che domina la prima parte del cartoon: ci sono volte in cui lo sfinimento, fisico e mentale, è talmente dominante che ci si ritrova a proseguire col pilota automatico. La solitudine, allora come mai, non fa certo piacere. Per superare quei momenti, nulla funziona meglio della compagnia del proprio cane. Anzi, qualcosa ci sarebbe: un amico tondo, bianco e peloso che ti aiuta con le faccende quotidiane.

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Tragitto spaventoso fin sulla montagna andalusa

Caminito del Rey

Il Caminito del Rey è un lungo sentiero di montagna, largo un metro o poco più, costruito su specifica richiesta del re Alfonso XIII di Borbone, perché costituisse la sua via di accesso privilegiata alle spettacolari cascate del Salto del Gaitanejo e del Salto del Chorro, in occasione dell’inaugurazione della centrale idroelettrica locale. Oggi, abbandonato da quasi 100 anni per l’avvenuta costruzione di una più pratica linea ferroviaria, questo affascinante pezzo di storia dell’Andalusia giace in stato di parziale abbandono e rovina. Senza balaustra o altri particolari accorgimenti di sicurezza, la sottile striscia di pietra e cemento, un tempo utilizzata dagli operai della Sociedad Hidroeléctrica del Chorro, percorre le pareti quasi verticali del Desfiladero de los Gaitanes, un massiccio famoso per le sue notevoli grotte allagate e vertiginose gole, meta prediletta di numerosi speleologi ed altri esploratori delle profondità della Terra. Tale incantevole luogo, tuttavia, attira anche un altro genere di persone, ancor più orientate alla ricerca di emozioni adrenaliniche, quasi al limite della follia: gli arrampicatori estremi, spericolati di professione. In questo video girato da danielahnen si può assistere, con una qualità video eccellente e la quasi effettiva sensazione di trovarsi lì, allo straordinario panorama roccioso, alla precarietà dei passaggi più malridotti e al coraggio (o l’incoscienza) di certi temerari, disposti a rischiare la vita per fare un’esperienza senza pari. Ma poi, che vista! Quale gloriosa…trepidazione! Sarebbe difficile osservare una tale sequenza senza partecipare, almeno in parte, del senso di vertigine e precarietà di quei momenti. Per chi avesse tempo da perdere, sul tema di questo luogo è stato realizzato anche un piccolo videogame con tecnologia Flash.

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Così sparava Tom Knapp, asso dello shotgun

Tom Knapp

In questa vecchia pubblicità, risalente al 1993, si può assistere all’incredibile esibizione di una vera e propria leggenda del trick shooting, ovvero il tiro a segno non convenzionale. Si tratta di Tom Knapp, detentore di tre record mondiali, famoso soprattutto negli Stati Uniti per la maestria incontrastata nell’impiego del fucile a canna liscia. Nel corso della scorsa settimana, secondo quanto riportato da diversi siti specializzati, è purtroppo venuto a mancare. Indubbiamente il suo esempio continuerà ad ispirare generazioni di appassionati delle diverse branche del tiro a volo, collezionisti di armi da fuoco e internauti con il pallino dello sparo, più o meno virtuale. Per rendersene conto, basta osservare cosa realizza in questi pochi, ma intensi minuti, registrati come parte della sua lunga collaborazione con l’azienda Benellidi cui fu per molti anni un testimonial d’eccezione, contribuendo al successo delle armi Made in Italy, oggi adottate da alcuni dei corpi speciali più noti e celebrati al mondo. Difficile, in effetti, resistere al suo fascino da imbonitore dei tipici infotainment americani, mentre con flemma totale e pacato entusiasmo elenca le incredibili doti del suo fucile. Quando non tiene in bocca la cartuccia, perché ovviamente, per uno come lui, partire con il colpo in canna sarebbe davvero troppo facile.

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Un robot che tira fuori le bibite dal distributore

ioduremetallique

Ci sono dispositivi e sistemi tecnologici ai quali, per varie ragioni, viene concesso un ragionevole margine di errore. Un pixel difettoso, perché il processo di produzione dei cristalli liquidi non è ancora un campo in cui tutto sia preciso e definito. Un software malevolo sfuggito all’antivirus, appena sguinzagliato sul web e dunque ancora fuori dal database dei rischi conosciuti. Un flipper che non reagisce alla pressione del tasto da parte del giocatore, con conseguenze anche gravi sul suo punteggio finale. E poi ci sono le cose davvero imperdonabili. Come quando in piena estate, con 30 gradi all’ombra, ci si trascina faticosamente verso il sollievo promesso da un distributore di lattine, miraggio rinfrescante di luci al neon e grafiche colorate; si sceglie con entusiasmo il fluido agognato, si estrae l’ultima moneta dal portafoglio e con sicurezza s’inserisce nella fessura, pieni di aspettativa per l’imminente idratazione. Allora si preme il fatale tasto rosso ma…Non succede quel che dovrebbe. Magari la lattina resta incastrata, oppure il meccanismo fa cilecca, per un qualche motivo la bevanda si ferma al di sopra del vano di accesso e…. Che fare allora? I più educati rinunciano a malincuore, dopo un colpetto o due al massimo, per andare sconsolatamente in cerca di un bar. Qualcuno si sfoga con impeto sull’iniquo meccanismo, smuovendolo da una parte all’altra, per far cadere ciò che dopotutto gli spetta di diritto. Ioduremetallique invece, studente d’ingegneria, tira fuori dallo zaino il suo assurdo braccio filocomandato robotizzato, nome in codice Roboarna, in grado di estrarre qualsiasi lattina ricalcitrante, neanche fosse un pisello nel suo baccello.

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