Brahmā in b&w e la frullatura dell’Oceano Latteo

La mitologia delle antiche religioni è un campo di studi impegnativo ma che presenta molte vie di accesso. Lo strumento classico della ricerca accademica può servire a meglio contestualizzare culture e civiltà lontane; la sperimentazione diretta degli antichi testi fornire interpretazioni e chiavi di lettura personali…Talvolta però, senza passare per vie tradizionali, basta guardare un buffo cartoon e lasciar fare il resto alla giusta dose di curiosità intellettuale. In questo divertente video degli 1A4 Studios, che ricorda un pò lo stile di Keith Haring, viene raccontato il mito induista del Rimescolamento dell’Oceano Latteo, uno degli episodi più famosi degli antichi Purana.

In principio c’è Brahma, dio creatore e prima parte della Trimurti, qui mostrato come figurina sorridente che fluttua nel vuoto cosmico. Ora, la voce fuori campo, con un tono discorsivo e molto British ci racconta di come questa divinità sia una “sorta di artista” con voglia di dare sfogo alla sua creatività. Le sue creature riempiono presto la Terra e iniziano a riprodursi, ma poichè in quell’epoca gli uomini erano immortali, dopo alcune generazioni viene a mancare lo spazio. Allora i più saggi tra loro, amici di Brahma, si recano alla sua caverna sul monte sacro Mandarachala e gli suggeriscono di creare la morte. “Non fu granchè come idea” sottolinea il narratore, ma di certo risultò efficiente. Tuttavia gli Asura e gli altri dei, amici di Brahma, chiesero di mantenere la loro immortalità. Allora il creatore ebbe un’idea: rimescolare l’intero grande Oceano Latteo. Nelle sue profondità si nascondeva infatti un’elisir prezioso, in grado di far vivere per sempre. Per poter compiere tale impresa sarebbe stato usato il gigantesco re dei serpenti, Vasuki, tenuto ai due capi dell’Oceano e fatto agitare come una sorta di frullatore a corda. Le due estremità del serpente non erano però create uguali: gli dei che tenevano la coda ne uscirono indenni, mentre gli Asura dalla parte della bocca vennero incendiati e avvelenati dall’alito fiammeggiante del mostro. Costoro, destinati a diventare demoni, al comparire del magico elisir iniziarono a discutere e combattere per cercare di averlo solo per se. Allora una delle divinità più sagge, trasformandosi in donna seducente, creò un’efficace distrazione per tutti i demoni lussuriosi, vincendo così per se e i suoi amici l’agognata sostanza. E sostanzialmente, a quel punto That’s All, Chaps. Il narratore londinese racconta nel finale di come proprio a partire da questo episodio Dei e Demoni indiani non siano mai andati d’accordo. Viste le circostanze non è facile biasimarli

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